Potenziamento dell’orientamento in ingresso: quest’azione avrà il duplice obiettivo di incrementare gli iscritti all’Ateneo, convincendoli che la nostra offerta è del tutto competitiva in termini di efficienza e qualità con quella di altri Atenei solo apparentemente più appetibili, e di ridurre gli abbandoni, spesso dovuti a una scarsa o parziale conoscenza dei contenuti e delle difficoltà insite nel corso di studi prescelto. In quest’ambito l’ufficio Orientamento ha già svolto un eccellente lavoro. Si è, però, certi che una serie di specifiche iniziative gestite attraverso la WEB-TV da parte dei docenti e dei nostri stessi studenti possano realizzare un’ulteriore modalità di orientamento rispetto a quello tradizionale, altrettanto efficace.
Fondamentale sarà, inoltre, curare il rapporto con l’Ufficio Scolastico Provinciale e con i dirigenti scolastici, per ridurre la distanza e la diffidenza che spesso caratterizza le interazioni scuola-università.
Potenziamento dell’orientamento in uscita (job placement): se un tempo le scelte degli studenti erano guidate principalmente dalle proprie inclinazioni e dai propri talenti, oggi il diffuso senso di sfiducia nel futuro, spesso anche amplificato dai media rispetto alla realtà oggettiva del mercato, porta a scelte strettamente legate agli sbocchi lavorativi. L’offerta di una guida al collocamento nel mercato del lavoro, con iniziative come l’adesione al portale predisposto da AlmaLaurea, e la valorizzazione e pubblicizzazione degli sbocchi occupazionali effettivamente disponibili sono strumenti che possono tranquillizzare studenti e famiglie.
Nell’ambito del placement si propone di migliorare la comunicazione online dei servizi offerti, al fine di renderli immediatamente fruibile per gli studenti e per le aziende, e per rendere più efficace ed attraente l’immagine stessa del servizio Placement.
Il servizio di placement dovrà essere integrato con quello di stage e tirocini, sia in Italia sia all’estero, in quanto questi favoriscono fortemente l’incontro tra le aziende e i laureati e rendono meno traumatica e più facile la delicata fase di passaggio dall’università al modo del lavoro.
Per essere efficiente, inoltre, il servizio di placement dovrà essere rivolto alla totalità della platea studentesca, comprendendo non solo i neolaureati di primo e secondo livello, ma anche masteristi e i neodottori di ricerca, in un’ottica di visione integrata. Ai nostri neolaureati sarebbe, infatti, opportuno fornire non solo le informazioni riguardanti il mondo del lavoro, ma anche tutte le informazioni riguardanti le opportunità di continuare il percorso formativo ad un livello superiore, come i corsi di dottorato, sia interni che esterni, e i masters, non lasciando che sia solo il singolo docente ad attivare e a fornire indicazioni circa le opportunità della formazione di terzo livello.
Intendo proporre anche l’incremento dei recruiting days organizzati, poiché anche questi sono un mezzo particolarmente efficace per far conoscere le realtà imprenditoriali ai giovani laureati e per facilitare l’incontro tra questi e le aziende.
Infine, intendo proporre anche l’attivazione di convenzioni con associazioni che attuano attività di mentoring con giovani professionisti di successo (Mentor), i quali potranno, attraverso la loro esperienza, fornire agli studenti e neolaureati linee guida e consigli su come impostare nel miglior modo possibile il percorso professionale. Inoltre il contatto diretto con giovani che hanno avuto successo è molto utile anche dal punto di vista motivazionale.
Tirocini: I tirocini, in Italia ed all’estero, devono essere fortemente incentivati, costruendo da un lato degli archivi aggiornati di aziende disponibili, e rendendo semplice dall’altro l’inserimento dei tirocini all’interno dei percorsi formativi.
Apprendistato in alta formazione: Un ruolo fondamentale nell’approccio anticipato al mercato del lavoro può essere svolto dal cosiddetto apprendistato in alta formazione. Si tratta di uno strumento che consente di realizzare un percorso formativo duale, in alternanza tra apprendimento nell’università e nell’impresa. Attraverso la stipula, concordata con la struttura didattica di riferimento, tra l’impresa e lo studente di un contratto di apprendistato a tempo indeterminato, il cui piano formativo individuale coincida con una attività curriculare o con parte di essa (ad esempio, un intero ciclo di studi o uno o più anni dello stesso; la condivisione e il finanziamento di un progetto di ricerca nell’ambito di un dottorato di ricerca; l’organizzazione di Master supportati da contratti di apprendistato). Tutto ciò necessita, ovviamente, dell’individuazione d’imprese che posseggano una adeguata capacità formativa, certificata dalla struttura didattica di riferimento e, altrettanto ovviamente, della disponibilità dell’Ateneo e dei docenti a riconoscere nell’impresa un soggetto in grado di offrire alta formazione.