Il fondo per la premialità: Le retribuzioni universitarie sono oramai inadeguate al lavoro che svolgiamo, che negli anni ha visto incrementare i carichi gestionali che il MIUR e l’ANVUR ci hanno imposti. Pertanto, mi impegno a proporre agli OO.GG.:
- Di finanziare il fondo di premialità con il prelievo di un’aliquota derivante dalle spese generali dei progetti europei di esclusiva pertinenza dell’Ateneo (guardiania, utenze, pulizia, ecc.) da sommarsi a quella già prelevata nel conto terzi;
- Meccanismi d’incentivazione sia per i docenti sia per i PTA, relativi ai risultati didattici, di ricerca e di gestione e basati su obiettivi chiari e trasparenti;
- Meccanismi d’incentivazione, anch’essi legati esclusivamente ad obiettivi di performance, per i presidenti dei corsi di studio e per i componenti del presidio di qualità e per i referenti di ateneo;
- Indennità di carica per Rettore, Pro Rettori delegati, Referenti e Direttori di Dipartimento, basate anch’essi su obiettivi di performance chiari e trasparenti.
Retribuzione per l’affidamento di insegnamenti ai ricercatori: nel corrente bilancio sono state incrementate le retribuzioni di tutti gli affidamenti ai ricercatori ed ai professori, ai supplenti ed ai contrattisti attestandole su di un valore minimale accettabile e decoroso. I prossimi sforzi devono tendere ad incrementare, con i vincoli esistenti, le retribuzioni relative agli affidamenti degli insegnamenti attribuiti ai ricercatori, i quali pur avendo il titolo di professore aggregato presentano retribuzioni stipendiali minime.