Politiche assunzionali: Il comparto del PTA è stato quello che maggiormente ha subito prima il blocco e poi la limitazione del turn over, con la conseguenza che il nostro organico si è ridotto nel giro di pochi anni da 309 a 265 unità. Nelle ultime programmazioni si è concretamente iniziata un’inversione di tendenza, prima con le procedure che hanno portato alle assunzioni di 4 dirigenti e di 6 EP, poi con la programmazione già deliberata negli OO.GG. per 2 posti di categoria D area amministrativa Gestionale e 2 posti di categoria C area amministrativa Gestionale (finanziamento di 0,65 P.O.). In aggiunta a ciò è stato proposto agli OO.GG. che il turn over del PTA sia riassegnato ordinariamente a tale comparto, il che permetterebbe un’ulteriore investimento nel triennio quantificabile nella programmazione dello scrivente, in circa 1,0 P.O. (oltre i 0,65 P.O. già deliberati), oltre l’auspicabile rientro dei 0,51 P.O. congelati a causa della mobilità del personale della Provincia. Inoltre, i benefeci premiali dei P.O. determineranno incrementi indiretti anche alle risorse per il PTA.
Banca dati delle competenze: Si propone la realizzazione di una banca dati del personale tecnico-amministrativo ed una identificazione dei loro legittimi interessi di crescita che potrà consentire da un lato un’allocazione ottimale del personale negli uffici, dall’altro un miglioramento del grado di soddisfazione dei singoli concludendo la significativa riorganizzazione del PTA (cfr. sezione organizzazione dell’Ateneo). Inoltre intendo promuovere sia un maggiore coinvolgimento del PTA nei bandi di ricerca competitivi sia in progetti dedicati a tale categoria con specifici obiettivi individuati dagli OO.GG.
Programmi di formazione: L’analisi successiva alla realizzazione della Banca dati consentirà nello stesso tempo di individuare le carenze di competenze e professionalità, da creare e/o accrescere attraverso interventi opportuni e mirati di formazione. In tempi di carenza di risorse, la cui fine non sembra prossima all’orizzonte, la gratificazione dal lavoro non può che derivare primariamente dal vedere riconosciute e valorizzate le proprie competenze e dal poterle accrescere attraverso un percorso di coerente e continuativa attività di formazione.